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L'Editoriale (NN.1-2-3-4-5 del 2008)

Gianni  Alemanno si è insediato in Campidoglio con l'aria decisa del "duro", capace di far funzionare alla perfezione la macchina comunale, di garantire sicurezza ai cittadini, di tenere la città più pulita e di rendere più ordinato il traffico. è normale che in campagna elettorale si facciano grandi promesse, ma francamente che dopo pochi mesi ci trovassimo di fronte a un grave disastro era impensabile.
Non si sa da che parte cominciare. In questi ultimi mesi la città è piombata nel caos ad ogni temporale più forte del normale e due persone - un ragazzo schiacciato da un albero e una donna intrappolata nell'auto sommersa dall'acqua sotto un cavalcavia - sono morte in modo orribile. C'è chi parla di fatalità, ma quando gli alberi cadono a centinaia e quando strade e sottopassi allagati sono un'infinità è praticamente inevitabile che avvenga qualche tragedia (anche se i Vigili del fuoco si sono prodigati moltissimo e hanno evitato che il numero delle vittime fosse più alto).

Giovedì 11 dicembre, mentre il Sindaco parlava di stato di calamità naturale, sul sito del Comune si leggeva che “su Roma il tempo è sereno”. Nella città paralizzata vagavano migliaia di automobilisti: il temporale è cominciato di notte, ma dal Campidoglio l'invito a non usare il mezzo privato è stato lanciato a metà mattinata, quando tutti erano già usciti.

A più di due mesi dall'inizio dell'autunno le caditoie sono ancora otturate dalle foglie non raccolte (e sui giornali si legge che alcuni chiusini sono ancora sigillati dai giorni della visita di Bush...).

Ricordate i proclami sul traffico? Lo stravagante progetto di realizzare un secondo "raccordo anulare" è finito in un cassetto, mentre la cervellotica decisione di cambiare di colpo la regolamentazione dei parcheggi cancellando molte "strisce blu" (quelle che indicano i posti a pagamento presenti in ogni civile città europea) ha fatto diminuire le entrate nelle casse comunali. E i cittadini che malgrado tutto continuano a prendere i mezzi pubblici? Non ci si poteva dimenticare di loro e allora si è pensato di togliere i jumbo-bus, con il bel risultato di farli viaggiare un po’ più scomodi.



Anche sul fronte della sicurezza è stato fatto poco o nulla. Ad esempio molte stazioni o altri luoghi pubblici non sono frequentabili neanche di giorno (chi ha visto le telecamere e le colonnine Sos promesse?). Una coppia di pacifici pellegrini stranieri che erano venuti a Roma in bicicletta e sono stati aggrediti selvaggiamente al Portuense rimanendo gravemente feriti si sono sentiti dire dal Sindaco che erano stati imprudenti.    
La realtà è difficile da occultare, anche se le televisioni che prima del voto di aprile diffondevano la paura ora trasmettono interminabili dibattiti sull'Isola dei famosi (e il più antico giornale cittadino, che all'inizio dell'anno si era occupato quotidianamente delle inadempienze delle Giunte precedenti, ora sembra meno severo nel giudicare chi governa la città).
Alemanno e i suoi Assessori da quando hanno occupato le loro poltrone sono troppo impegnati a bloccare quanto deciso negli anni scorsi. Il Sindaco non perde occasione per polemizzare con i grandi architetti che hanno lavorato a Roma e i suoi uomini si occupano di "menu etnici" e di divise per le operatrici degli asili-nido, di non fare la Città dei Bimbi nell'ex Fiera di Roma. Intanto circa quattrocento persone che attendono - dopo il concorso per Vigili urbani -  di essere assunte vivono ancora nell'incertezza. L'economia va male, il turismo langue dopo che i potenziali “ospiti” sono stati scoraggiati in ogni modo (incalcolabile il danno provocato alla città dalla decisione di cancellare la Notte bianca ed altri eventi) e non ci sono buone prospettive.
Emblematico il caso di Fiumicino, dove tanti lavoratori saranno messi in mobilità e migliaia di precari rimarranno disoccupati; il quartetto lombardo Berlusconi-Bossi-Formigoni-Moratti ha lavorato senza sosta per "risolvere" la questione  Alitalia favorendo Malpensa, mentre Alemanno ha di fatto lasciato solo il Presidente della Regione Piero Marrazzo a difendere lo scalo romano. Si è destato dal torpore solo quando ha visto sui giornali i paginoni di pubblicità della Lufthansa con scritto a caratteri cubitali "Milano Capitale" (forse temeva che far irritare Berlusconi avrebbe potuto portare ad un taglio dei finanziamenti promessi dal “Governo amico”).
Naturalmente le responsabilità di quanto accade non sono tutte da addebitare a chi governa Roma da pochi mesi. La sensazione, però, è che la Capitale sia abbandonata a se stessa. La città assiste sgomenta all'evolversi degli eventi, ma i romani non perdono la loro capacità di fare dell'ironia anche nei momenti più brutti: "Il Sindaco può spostarsi senza problemi - ci ha detto un anziano trasteverino - perchè troverà sicuramente qualcuno dei suoi amici tassisti a trasportarlo. A patto che abbia provveduto a trasformare la sua auto in un mezzo anfibio!".
A proposito, nel prossimo futuro non verranno rilasciate nuove licenze di taxi oltre a quelle che sono state già deliberate...

di Emilio Trevisan 

DISASTRO CAPITALE

 

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